LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Carmelo Pirrera
Viaggiatori

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
Trafelati, giungemmo alla stazione proprio mentre il nostro treno si allontanava beffandoci con un lungo fischio. Ci guardammo: - E' colpa tua - è colpa tua.
Colpa nostra, comunque.Sudati e pallidi, non ansanti, rosei e molli come al poeta sarebbe piaciuto: - Cosa facciamo?
Niente di più sciocco che inseguire un treno, infatti non lo inseguimmo. Era ancora vivo nella memoria il ricordo di antenati che per inseguire treni o sogni s'erano definitivamente perduti e non avevano più data notizia di sé. Di un certo zio Domenico, calzolaio insigne che aveva pure messo sopratacchi alle scarpe della defunta regina Margherita, eccelso suonatore di mandolino, si raccontava che dietro un rapido - quello delle nove e quaranta - aveva avuto epilogo la sua avventura di calzolaio e musico, e inizio un'altra che lo vide randagio nel mondo, accertata, anzi testimoniata dalle carte negli archivi della polizia, di cui sarebbe indelicato qui riferirne.
Non potevamo che piangere.
E dove? lì? tra gente indaffarata che sgomita e spinge? Tra suore bestemmianti che inseguono bagagli? tra borsaioli che con aria innocente ti si strofinano addosso, e donne - tutte quelle che amammo - piangenti, che si sporgono ai finestrini mentre le salutiamo per l'ultima volta?
Il capostazione, uomo cortesissimo, con un berretto rosso che lo faceva somigliare a un gallo casalinaro, uomo vissuto che ne aveva viste tante anche se per innato pudore non ne parlava, ci fu d'aiuto:- Al cinema, andate al cinema.
E lì ci recammo ché al buio si piange meglio.Lo facevano in tanti senza fare caso alla pellicola, e i gestori, fattisi furbi,proiettavano sempre lo stesso film: un vecchio western dove solo i cavalli recitavano bene nel ruolo di cavalli. Gli altri, i cow boy. avevano la faccia triste di studenti bocciati, masticavano chewingum e, qualcuno persino tabacco. Ce n'era uno che suonava la chitarra, seduto accanto al fuoco dove, in un pentolino, gemevano dei fagioli. Sempre la stessa lagna, la stessa lagna, la stesa lagna.
C'era anche il solito vecchietto - barba incolta, stolido, sdentato - quello che si rivolge a tutti chiamandoli ragazzi, strilla come un'oca e si accorge per ultimo che arriva la diligenza.
E' inutile che vi racconti il film, tanto una volta o l'altra lo andrete a vedere, danno sempre lo stesso e lo vedrete la volta che vi verrà da piangere e non saprete dove farlo.

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
 
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.